Barcellona e ritorno 2021

14-18 ottobre 2021

Giorno: 1 Da casa a Montelimar

Eccoci al nostro primo viaggio con l’auto elettrica. Con l’ID. 3 abbiamo deciso di andare fino a Barcellona, dove domenica c’è la mezza maratona e tornare.

Oggi è stato un giorno di trasferimento.

Siamo partiti da Verona alle 9.30 e siamo arrivati a Montelimar, passando per Grenoble, per la tappa notte alle 20.30, per un totale di 700 km.In tutte le soste che abbiamo fatto abbiamo ricaricato l’auto (con fast DC) per un totale di circa 2 ore e mezza, compresi i 50 minuti per il pranzo e la ricarica per domani.

Alla fine abbiamo perso più tempo in coda per il traffico che fermi per la ricarica. Domani si arriva a Barcellona!

Giorno 2: Da Montelimar a Barcellona

Trasferimento “corto” per arrivare a Barcellona nel primo pomeriggio.

Prima ricarica a Montpellier con tappa bagno. Purtroppo era fuori servizio così mi sono comprata un cappotto! Seconda sosta ricarica con pranzo a Perpignan.

Arrivati a Barcellona abbiamo la bella idea di andare a prendere il pettorale in fiera e affrontiamo le strade trafficate. Una volta sistemati in albergo andiamo a piedi fino alla Sagrada Familia e poi prendiamo la metro per arrivare al porto e fare un giro sulla Rambla.

Ci facciamo poi distrarre da un mercato coperto e decidiamo di addentrarci nel Barrio Gotico per poi cenare con una specialità catalana, le cocas.

Giorno 3: Barcellona

Oggi è tutto dedicato a Barcellona.

Partiamo da casa Baillo, che visitiamo per cercare di capire cosa passa per la testa a Gaudì (non facile). Ci spostiamo poi al parco Gūell da dove si domina la città e si può ammirare la salamandra simbolo della città, sempre disegnata da Gaudì.

Tappa pranzo al porto e passeggiata verso il Parc della Cituadela per cercare le colonnine di ricarica. Ne troviamo una vicino all’Arco di Trionfo, andiamo a prendere la macchina e torniamo per caricare e partire tranquilli domani.

E qui la giornata si interrompe. Rubano il portafoglio di Carlo da dentro la macchina mentre cerchiamo di capire come funziona la ricarica. Il resto del pomeriggio passa facendo denuncia per poi recuperare la macchina (almeno è carica).

Rientriamo poi in albergo per una serata tranquilla. Domani è tempo di mezza maratona.

Giorno 4: Mezza maratona e ritorno verso Nimes

Dopo la mezza maratona partiamo da Barcellona con destinazione Nimes.

Ci fermiamo la prima volta per pranzo e ricarica al Village Catalan, lo stesso dell’andata. Programmiamo poi una nuova ricarica a Montpellier, scegliendo anche qui delle colonnine già usate all’andata. Ma mentre di venerdì le colonnine erano completamente libere, questa volta tutte quelle funzionanti erano occupate.

Abbiamo ancora carica, proviamo a vedere a una Lidl vicina dove è segnalata una DC da 50 kW. E invece ci troviamo una AC da 22. Troppo tempo per ricaricare. Decidiamo di arrivare a Nimes per attaccare l’auto a una 22 mentre facciamo il giro del centro storico. Niente da fare anche qui.

Ok, parcheggiamo la macchina, passiamo da Maison Carrèe, un tempio romano restaurato, e ci dirigiamo verso l’Arena. Sembra quasi di stare in una Verona in miniatura, con tanto di strade strette piene di negozi.

E la ricarica? Per fortuna questa volta ho scelto un hotel con colonnina nel parcheggio. Ci arriviamo con il 24% di carica e ci attacchiamo alla loro 7 kW per tutta la notte.

Giorno 5: da Nimes a casa

È il giorno del rientro e partiamo da Nimes con la macchina carica.

Facciamo la prima sosta per ricarica a Vidauban Sud. Questa è l’esempio di come dovebbe essere una vera area di sosta con la ricarica. 7 Ionity, divise in 4 CSS fast da 350 kW, una da 50, una ChaDeMo e una Type2 da 44. Dalla parte opposta 10 Tesla Supercharger. Restiamo Il tempo di attaccare la macchina alla fast e andare fino al bar per una tappa bagno e un caffè, poi torniamo alla macchina stacchiamo la ricarica e ripartiamo.

Seconda tappa a Nizza. Pausa pranzo con ricarica non necessaria, ma visto che troviamo una colonnina vicino al lungo mare meglio pagare la ricarica piuttosto del parcheggio. Peccato che, come in molti altri casi, le ricariche cittadine non siano così friendly per gli utilizzatori occasionali. Per staccare il cavo abbiamo dovuto chiedere in un hotel vicino di telefonare all’assistenza perché non accettava la chiamata con un numero italiano!

Superiamo il confine e affrontiamo i lavori infiniti della A10.Passata Genova il navigatore ci indica un piccolo biberonaggio a Busalla, una Duferco gratuita nel parcheggio di una Coop appena fuori dall’autostrada. Già che ci siamo facciamo un po’ di spesa e ci prendiamo un paio di pezzi di focaccia, poi ripartiamo.

L’ultima tappa di ricarica è a Piacenza. Il navigatore ci indica una Ionity, 10 km fuori dall’autostrada. Arrivati in zona sbagliamo strada, ma comunque ci troviamo di fronte a una BeCharge da 150 nel parcheggio di un McDonald’s: con Telepass Pay anche questa ricarica è gratuita e carichiamo il necessario per arrivare a casa con il 30%.

Alcune considerazioni a margine del viaggio con l’ID. 3

Per viaggiare tranquilli in elettrico basta utilizzare un navigatore che imposta il percorso calcolando le soste per la ricarica e verifica in tempo reale se le colonnine sono occupate.

Per stare tranquilli basta configurare l’app in modo che non arrivi alla ricarica in “riserva”. In questo modo si può ripianificare la sosta in modo da caricare più avanti. Per dire al ritorno dovevamo fare una ricarica breve a Montpellier, ma su 6 fast ne funzionavano 3 ed erano tutte occupate. Non abbiamo fatto la sosta e siamo arrivati a Nimes con il 24% di carica (circa 120 km di autonomia) e abbiamo ricaricato in albergo.

L’app che abbiamo usato è ABRP.

Rispetto ai singoli stati la Francia è molto più avanti rispetto a noi e alla Spagna. Ha moltissime aree di sosta in autostrada che hanno anche una zona dedicata alle fast.

Abbiamo percorso 2415 km e speso 187€ di ricarica, con 5 ricariche gratuite (compresa quella fatta a casa prima di partire).

Non abbiamo fatto nessun abbonamento per avere le ricariche a a un costo minore e le ricariche Ionity al ritorno ci sono costate di più perché nel portafoglio Carlo aveva anche la tessera di WeCharge.

Torna in alto